giovedì 3 gennaio 2019

 
Il bastione delle Isole
Fu progettato dall’ingegnere militare Pietro Antonio Tomasello. La sua costruzione venne affidata nell’aprile del 1529 al capomastro Carlo Florio, coadiuvato da 9 operai specializzati e da 22 manovali. Altri 24 manovali si sarebbero occupati degli scavi preliminari alla costruzione delle fondamenta, scavi già eseguiti nell’ottobre 1529.
Si compone di un portico d’accesso e di 4 grandi ambienti, di cui solo 3 attualmente accessibili. Superato il portico, costruito in epoca successiva al bastione, una rampa di gradini in pietra immette al primo ambiente, dove sono presenti i resti di una postazione per cannoni ed una fontana in pietra alimentata da una cisterna retrostante visibile dalle terrazze del bastione.
Una piccola apertura accanto alla fontana immette nel secondo ambiente, sovrastato da una possente volta a botte in grado di sopportare il peso delle artiglierie collocate nelle terrazze. Altri cannoni avrebbero sparato dalle 3 basse postazioni per artiglierie (“cannoniere”) presenti proprio in questo secondo ambiente e caratterizzate da tre scalini lungo tutte le pareti interne in modo da ostacolare l’ingresso radente delle palle di cannone nemiche. Queste 3 cannoniere sono state murate all’esterno alcuni decenni fa, ma è possibile osservarle dall’interno del bastione attraverso 5 aperture. Un’apertura al centro della volta a botte agevola l’illuminazione dell’intero locale ed un tempo permetteva la fuoriuscita dei fumi prodotti dallo sparo dei cannoni. Un cancello in ferro immette invece alla ripida scala in pietra che scende nella tenebrosa contromina presente tra le fondamenta del bastione.
La visita interna al bastione, completato intorno al 1537, si chiude con un terzo ambiente che sino ai lavori di restauro del 2010 era completamente colmo di terra. Un’arcata murata nasconde un quarto ed ultimo ambiente ancora pieno di terra e dotato di un’ulteriore postazione per cannoni.
 


Esterni del bastione delle Isole



 
Il portico di accesso al bastione


 







Tra le fondamenta del bastione un lungo e tenebroso cunicolo (“contromina”) difendeva il bastione dagli attacchi dei tunnel sotterranei nemici (“mine”). Dal soffitto della contromina fuoriuscivano attraverso apposite tubazioni denominate catùsi sostanze asfissianti in grado di uccidere il nemico eventualmente penetrato nella stessa contromina. 
 





 

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